Thursday, May 27, 2010

Il fascino discreto di Mary Poppins

Mary Poppins è senza dubbio uno dei miei film preferiti, credo che sia un pensiero condiviso da molti.
Sarà che:

-  Ho sempre sognato che qualcuno rimettesse a posto (schioccando le dita) il bordello che da tutta la vita arreda camera mia, causa troppi stimoli, causa immensa pigrizia.


-  La mamma femminista mi ha sempre fatto tanta allegria, così gialla e celeste, così curata. Anche se crescendo ho capito che l'essere invasata per il movimento delle suffragette non era roba naturale. Storie di frustrazioni coniugali, sicuramente. O forse qualche droga leggera con le amiche.


-  Vabbè. La borsa.


-  Vabbè. Ha delle rotelline trasportanti sul didietro



-  L'uccellino posticcio, che poi è stato comprato direttamente da Rocchetta per Del Piero



-  La scena del thè dallo zio Albert.
Il motivo della mia adorazione per quella sequenza è di una tristezza lancinante e allo stesso tempo fa ridere. Da piccola sono stata molto malata. Zio Albert è il mio alter ego.

Che devo far... ah ah ah ah!
Rido da morir...
Che devo far .. uh h uh uh!
Tutto mi fa divertir!

Detrazioni:

-  Mary Poppins è figa.
 Il Signor Banks è visibilmente preso bene quando gli riferiscono che Tata Katy se n'è andata.
Il signor Banks è preso benissimo quando vede Mary Poppins. Sempre la stessa storia di ormoni en plein air.
Anche se va detto che Tata Katy per quel poco che si vede non lascia traspirare simpatia, nemmeno sottocutanea.

-  Il fatto che Mary Poppins arrivi spazzando via tutte le altre tate in paziente attesa di fare il colloquio in casa Banks è la metafora contemporanea di una superlaureata, supermasterizzata, superintramata dello IULM che ha fatto lo stage nella redazione di Elle online e adesso fa la cool hunter a Parigi.

1 comment:

Giada said...

Hahahahah spassosissima...anch'io adoravo la scena dello zio Albert...e la prima volta che l'ho vista da piccolina ho riso tutto il tempo pure io! :D
Giada

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