Dialoghi intensi, grandi passioni consumate a parole, battaglie di versi. La vita di Keats è tuttavia poco raccontata. Se non te lo sei studiato a scuola, potrebbe essere l'ultimo degli imbecilli anzichè uno dei più grandi poeti romantici. Non dico di fare un bio-movie, però un po' di contestualizzazione. Allora facciamo polemica per bene e parliamo del perchè Bertolucci in The Dreamers non ha voluto affrontare il maggio francese ma ha preferito riprendere uova affrittelate. Sono questioni piuttosto insolubili. Scelte del regista.
Fra l'altro durante la visione mi sono un po' preoccupata (come succede ormai da anni ecco) sul mio istinto che richiama costantemente il web anche quando non ci incastra una mazza.
Spiego meglio. Prima avvisaglia social evo: John e Franny si scambiano costantemente bigliettini e lettere, nonostante siano vicini di casa. Ma è palese, proto-twittano!! Tornando seri: i due ebbero un carteggio vivacissimo e tormentato. Lui le scriveva bellissime lettere piene d'ammòòre e lei rispondeva, le guance infuocate.
Seconda similitudine: Fanny Brawne è una blogeuse dell'età vittoriana, con la voglia di raccontare la propria creatività nonostante i tempi ancora non lo consentissero (siamo in Inghilterra, nel 1818).
Afferma anche di poterci vivere, con le proprie creazioni. DIY in erba!
Siccome con questa storia mi ci sono fissata, ho estrapolato degli spezzoni dal film:
« Beauty is truth, truth beauty, - that is all
Ye know on earth, and all ye need to know »
A seguire, screenshot. Me lo sono visto in un cinema all'aperto, felice di aver beccato un film appena uscito sul grande schermo. I film che escono d'estate sono sfigati, poverelli. A rendere tutto più vero, è cominciato a piovere proprio nello stesso momento in cui anche nella pellicola si scatenava il temporale!
Non ultimo, la regista, Jane Campion, è quella di Lezioni di piano.
1 comment:
Che meraviglia...
Mi è piaciuta la tua interpretazione!
Post a Comment