Friday, September 10, 2010

Piccole blogger crescono, ma anche no. Style Rookie è nata grande.

Passo un sacco di tempo leggendo i fashion blog, commentandoli a voce alta, da sola, in compagnia, con le mie colleghe, vivendo tutto sommato un tipo di esperienza molto simile alla voyeuristica sensazione che sicuramente avranno vissuto mia mamma e mia zia sotto l'ombrellone sfogliando Novella 2000. La differenza è che invece di attendere i nuovi scandali della Parietti, della Deborah Caprioglio, di Brigitta Boccoli, Yvonne Sciò e di chi c'era a prendere il sole in topless a Ostia nei mitici decenni che furono, leggo The Blonde Salad che viene invitata dal parrucchiere a farsi un  tratttamento rilassante Aveda, leggo che altre 10 sono state in ferie a New York una settimana (parlando per i 15 giorni precedenti di cosa avrebbero messo in valigia) per poi sentirsi come Heudrey Hepburn davanti a quella vetrina, oppure ci sono state mete esotiche e giornate sotto il sole con i propri Boyfriend, Amory, Tesorucci.... 
Parliamoci chiaro: le vittime prima dei lettori delle fashion bloggers sono i fidanzati delle fashion bloggers. Io non li invidio. 

Moroso - a che pensi?
Fashionblogger - si praticamente stavo riflettendo sulla nuova location per il nuovo post...  pensavo di andare sai dietro al granaio, dove ci sono le vigne? Per la nuova stagione ci vuole un outfit che dia il benvenuto alle foglie morte... pensavo di combinare la mia nuova tee H&M con la gonna a vita alta di Zara, ankle boots di Promod, smalto grigio imitazione Chanel... la borsa.... Vintage... per un effetto casual e chic!

Credetemi, è tutta una roba così. Dopo la sincera sbornia di felicità per la democratizzazione offerta dalla rete riguardo alla libera creazione di contenuti, adesso, a distanza di qualche anno, comincio a pensare che a tutta questa giostra andrebbe dato un freno. Se da una parte è giusto, giustissimo, fondamentale che l'espressione personale vada tutelata e assolutamente incentivata, dall'altra sento il dovere di prendere le distanze dall'orda di egocentrici con un disperato bisogno di apparire che si autoproclamano esperti di moda perchè hanno creato un weblog su blogspot. NON faccio di tutta l'erba un fascio. Se qualcuno si sentisse chiamato in causa, si faccia un esamino di coscienza. Ho sempre amato la moda, anche se sul lato prettamente socio-antropologico. Ma si è liberi di amarla anche per una mera questione consumistica/desiderio di apparire. Essere una fashion blogger non è una malattia. Non è un insulto. Allo stato attuale non è come dire a Marco Masini o a Federico Fiumani "porti merda". E' al contrario molto figo. Vai alle Vogue Fashion Nights, ti arrivano pacchi e pacchettini da Yoox, Ebay, Asos, sperdute knitters di Etsy. Ma ci sono dei comportamenti di massa che proprio non capisco. Non importa parlare solo di Coco Chanel, Marilyn, Brigitte Bardot, American Apparel e attuare la politica del commentino che si autoalimenta da solo (bellissimo il tuo outfit! ♥) per raccimolare visite che vengono assiduamente monitorate sugli Stat Counter personali, come se il sapere riguardo alla materia si misurasse in base alla barra dei visitatori unici che sale. Fashion for style, passion for fashion, life for glamour, mind the dress, born to be shopaholic, shoes dreamers, bag in the head, the bloguette issue, fattorie di stile, zampettate di paillettes, oceani di calze a rete, cotechini for rent: parlo con te, te, te.

 Leggetevi The Style Rookie una bimbetta americana 14enne, dai look veramente sopra le righe, una capacità di analisi che sbalordisce, un impressionante modo di sovvertire le regole che non può che conquistare. Una Daria Morgendorffer che decide di andare al ballo di fine anno con le scarpe col super plateau di MiuMiu senza depilarsi le gambe. Fate voi, mie care cenerentole a Parigi.


Sono Parole Santels: non ce l'ho con Audrey Hepburn. E a sorpresa neanche con Chiara Ferragni. Anzi, sia dell'una che dell'altra ce n'è una sola.

19 comments:

Isa said...

Farò di questo post la mia bibbia: parole santels!
Alle volte, ti dirò la verità, mi viene da nascondere la mia vera identità di "fashion blogger", ma non come Clark Kent che usa una camicia per nascondere i suoi super poteri, piuttosto per vergogna. Mi disturba la parola "fashion", mi provoca proprio l'orticaria forse non per il significato che ha, ma per l'uso e soprattutto l'abuso che se ne fa fra tutti quei blog che citi così bene. Aiutami a trovare un neologismo o un "veterologismo" che mi salvi dall'essere sempre definita una "fassscion blogger" anche se ormai è troppo tardi...

Parole Santels said...

che bello essere l'autrice del tuo post guida!!
Comunque questa esternazione ci stava tutta...meditate gente, meditate!
Per la definizione.. propongo qualcosa tipo bloggeuse retrò 2.0...ci penso, la categoria ha bisogno di un naming!
beso!|

L'armadio del delitto said...

Ma certo che fashion blogger è un insulto! Il signore del delitto si esclama "oh! Una fashion blogger!" a voce alta ogni volta che incrocia una ragazza-caso-disperato-simili-modaiola-super-aggressiva per la strada. Quest'uomo è malvaggio (e ha ragione).
Comunque sono un po' triste che in Italia abbiano successo i blog che si dicono di moda, ma in realta sono di gossip. In Francia, i blog di successo (e tutti gli altri) non c'entrano con i gossip e gli insulti, e sono all'altezza della nostra Garance Doré.

Parole Santels said...

Sono d'accordissimo Cécile! In Italia sono poche le blogger che mi piacciono e ciò si vede dal mio blogroll... la povertà di contenuti spesso mi lascia l'amaro in bocca. Fortuna che ci sono diari come il tuo, freschi e genuini. Grazie mille! un abbraccio e speriamo di incontrarci, prima o poi!
Simona

Uila said...

Ho avuto un pò di problemi di connessione e da alcuni giorni non riuscivo a leggerti. Eccomi qua! Fino a pochi mesi fa seguivo solo i blog di grafica, design e illustrazione, per deformazione professionale. Poi ho scoperto anche i blog di moda (che ora seguo più degli altri). Personalmente le cose che più mi colpiscono dei tipi di blog di cui parli sono il linguaggio, tutti quegli aggettivi che hai ben elencato, e la scarsa qualità delle foto. Ma ancora di più la monotonia e l'appiattimento generale. Quelle scarpe, quella borsa, quei gioielli e quelle pose.
Per non parlare dei commenti, che mi sto obbligando a non leggere più, perchè sono totalmente sterili, privi di spunti, critiche intelligenti e confronti sensati. Ecco, anch'io ho detto la mia, in questo immenso universo della rete:-) buona giornata

Laura said...

cerca cerca finalmente un non-fashion blog. grazie di aver dato voce a qualcosa che mi ronzava in testa.

Parole Santels said...

Grazie a te Hazel...quando ci vuole ci vuole!
Ti seguirò!
a presto!
:-)

BaiLing said...

wow... non per essere ripetitiva ma davvero: Parole Santels!
Tavi e' un piccolo genio e hai ragione: e' identica a Clementine con i capelli di quel colore!
E il fashion blogging e' una malattia orribile da cui purtroppo comincio ad essere afflitta anche io perche' mi ritrovo spesso a stressare il mio fidanzato con lagne infinite tipo "fammi le foto per il blog, fammi le foto per il blog, fammi le foto per il blog".
Comunque pare che ci conosceremo tra due giorni a Firenze :-)

Parole Santels said...

@uila Ciao! scusa il ritardo. Giorni funesti.
Ci troviamo d'accordo sulle fèscion blogger... ma perchè in Italia non si riesce a fare qualcosa di veramente originale, senza cadere nei clichè? Mancano contenuti nell'80% dei blog che si reputano di moda. Contenuti! vabbè, non riapro la polemica.

A seguire: che bello il vostro nuovo sito! (E non è un commento alla fescion blogger tipo: che carinooooo... lo penso davvero!).
Vi ho messo nelle daily ispiration.. hai un portfolio? Mi piacerebbe vederlo!

scappo...ciao e a presto!

Simona

Parole Santels said...

@Bailing Ciao! E grazie!
Per precisazione, io non sono contro i fashion blog e il fotografarsi...anzi! Adoro vedere belle foto, outfit (sia maledetta questa parola!) ben fatti... e pure io passo la vita fra Zara e H&M. Solo che c'è modo e modo.
Ne parliamo sabato...non vedo l'ora!!

Ciao!

ps-- Tavi da vecchia sarà uguale a Anna Piaggi!!
hihihih

vitti said...

Ti ho scoperta oggi, mentre scopro oggi che la BIONDA del web lancia la sua linea di abbigliamento... non riesco a commentare la notizia.. sono sbigottita, ma leggere le tue parole mi riporta l'equlibrio, perchè preferisco sempre pensare che se anche i miei blog preferiti non vengono santificati dagli utenti "fashion" victim non é perchè non valgono, ma perché spesso la massa non ha la finezza per apprezzare. L'arte del passato insegna...
spero si sia capito ciò che volevo dire... sono fortemente dislessica ed ogni volta che scrivo litigo con le mie sinapsi...
complimenti comunque

Parole Santels said...

@vitti
Grazie mille!!!
La bionda del web ha lanciato quello scarponcello che verrà venduto in negozi lussuosi milanesi e fiorentini... bello il tacco degradè, sì! :-|
A presto!

Arianna Di Privalia said...

Sono venuta a conoscenza del tuo blog solo ora????

Mannaggia a me!

Sono contenta che sei passata dal nostro...e spero che a questo punto mi concederai un'intervista!

Tira fuori la "Fashion Blògger" che è in te!

Ben scritto il tuo ultimo post e...non mi sono sentita chiamare in causa...FIU!

Giuliana said...

Nonostante io sia, a quanto pare, una fashion blogger.. (cosi dicono) Non sono amante di tutto questo "foto-outfit-commenti", infatti nel mio blog praticamente non ce n'è..salvo uno per il quale sono stata obbligata, altrimenti non potevo partecipare all'iniziativa di donna modera.. Come te anche a me piace vedere belle foto, abbinamenti insoliti e particolari, racconti di vita vissuta.. ma incentrare un blog SOLO su "guardate come sono vestita" è veramente triste.. e le ragazze non si rendono conto che cosi facendo, stanno solo REGALANDO pubblicità a ditte che sono già famose, ma cosi, lo sono ancor di più..!! Senza peraltro che nessuno glielo chieda.. Io faccio un pò bastian contrario..vado in giro tra i blog, becco qualche outfit che amo o che mi fa cagare e lo analizzo sul mio blog :) D'altronde per me è una specie di esercizio (futura Consulente d'Immagine spero..)
Il segreto della Ferragni comunque non sta assolutamente nella bravura.. credimi.. ha una cosa, chiamata portafoglio/famiglia/amicizie che è più forte di qualunque altra cosa..
perchè colpisce cosi tanto??

Perchè in italia siamo ossessionati da chi può più di noi.. basti pensare a come siamo ridotti in tv.. chi sono i più ammirati?? Calciatori, Berlusca e Veline..

MASSIMO RISULTATO (TANTI SOLDI!)
MINIMO SFORZO (LAVORATIVO)

Cosi stiamo tutti li a pensare "Uao, si fa le foto e le marche le mandano le cose gratis.." e invece di arrabiarci e non linkare più quel sito/blog/pagina ecc, stiamo li a scrivere "oohhh che bello, sono felice per te" CAZZATE..!
Perchè speriamo che quella persona, dal suo olimpo ci cachi almeno per sbaglio..
Questi sono gli italiani medi..

tant'è che in francia o in america,non sono questi i blog che fanno fortuna..!!!

ma vabbeh.. che ci vogliamo fare???

Parole Santels said...

@arianna Privalia...ti ho scritto una mail...arrivata?? In ogni caso grazie, e certo che "concedo l'intervista"...sono una chiacchieronissima!!

@giuliana RESPECT!! Tutte cose giustissime. In bocca al lupo per i tuoi progetti, e tieni sempre duro. La meritocrazia non appartiene a questo paese, soluzioni? Emigrare. Essere teste calde e prendere la vita di petto. Calci di stile. A presto!

Giuliana said...

Grazie mille...! Crepi! :) eh in effetti penso proprio che più in la dovrò emigrare.. che noia però non riuscire a gratificarsi a casa propria.. pazienza..!! Oggi intanto ho il mio primo servizio foto+intervista per il blog per il quale lavoro :) se vi va di passare nei prossimi giorni, basta cliccare http://fabiolafifi.blogspot.com

oppure andare anche nel mio, tanto metterò il link :)

Al said...

Io lo sapevo che un giorno avrei letto un post come questo, me lo sentivo. E' venuto un angelo a casa mia chiamato Liza Sirikit che mi ha indicato la via.

Non mi mettero' a scriverti un chilometrico infuocato commento su quanto la pensi come e te e quanto (soprattutto da quando ho aperto il mio blog e razzolo un po' di più nell'ambiente delle fashion bloggers) non riesca a capire l'esistenza delle Ferragne nostrane e d'oltre Oceano.
O meglio, la capisco ed è proprio per questo che mi spaventano, talvolta.
Solo grazie mille, santels te e le tue parole.

Al

(e ovviamente ti auguro un buonissimo 2011 pieno di altre ottime parole. E di Alexa Chung... ma non troppo ;-) )

Parole Santels said...

Ciao Al...che piacere conoscerti e parlarti. Ti ringrazio molto e guardando il tuo blog vedo che abbiamo molti punti in comune, come quello di parlare di moda non necessariamente parlando di vestiti o outfit totally h&m ... ce ne vogliono di blogger come te! Benvenuta, a prestissimo! ciao ciao
s

Anonymous said...

Ciao. Sò di essere molto in ritardo rispetto agli altri commenti ma,seppur a distanza di mesi, sento di voler aggiungere qualcosa. Ho anch'io uno pseudo fashion blog, in realtà a me piace definirlo il mio spazio personale perchè rispecchia molto la mia personalità in tutto e per tutto...Ho aperto questo pseudo fashion blog circa un anno fà, perchè ero arrabbiata: non capivo cosa potesse rendere famosa, ammirata, piena di regali una ragazza che non sà assolutamente nulla della cultura e della storia della moda, che ignora la vita reale e il cui unico impegno consiste nel farsi fotografare dal ragazzo. Davvero, non riuscivo a comprendere neanche perchè, se la sua era una vera passione, non lasciava economia per degli studi di moda (vera) e perchè tonnellate di gente con il doppio del suo talento dovessero marcire nelle anticamere delle aziende della moda sperando in un posto di lavoro. Così ho deciso di aprire il mio blog, anche perchè ho seguito diversi corsi universitari sulla storia della moda e ho quasi finito un tirocinio in un archivio di abiti antichi...insomma mi sembrava di saperne di cose! A un anno di distanza sono felice di vedere blog come il tuo, e sono felice che molta gente apprezzi i miei post sulla storia e sulle nuove tendenze ....mi fanno pensare che non tutto è perduto, e che la possibilità di riscatto attraverso la cultura è sempre possibile. Okay ora la pianto con il monologo, però davvero davvero grazie di scrivere post così belli...e realistici!
un bacio, ele.

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