E entri nei grandi magazzini della miseria, dove l'odore è stabilito dal petrolio con il quale son fatti gli articoli misto alla flora dell'acquario: ottuagenarie che hanno lasciato che le nipoti trafugassero i loro begli armadi di seta e tutta la borsetteria in pelle a comprarsi compiaciute obrobri asiatici. Maglioni sintetici accolti con approvazione consensuale fra amiche vizze. Vivevate di belle cose, magari poche, ma pensate, volute, studiate. Il giro vita di vespa, le tette a punta, la gonna perfettamente a ruota. Il tessuto che cade bene. Le scarpe da passeggio, non comode ma in grado di esaltare al massimo il piedino, che negli anni '50 tutte c'avevano il 36/37. Rosa o lavanda, qualche goccia. E' il solito profumo che sento passandovi accanto, quello di mezzo secolo fa, insieme alla lacca, l'impalcatura di una vita, uno degli ultimi baluardi del darsi un tono, in mezzo alla decadenza totale. Avete passato l'adolescenza a ricamarvi il corredo, adesso comprate le lenzuola dalle stampe kitsch in poliestere 100%.
Poi ci sono gli immigrati, uomini con le spezie intorno, a riempirsi pure loro di carabattole miserrime, un frullatore che si romperà dopo due minuti, la forma per la torta in silicone cancerogena, gli incensi chimici. I giocattoli per i bambini, le pantofole per tutti. Le casalinghe che si comprano reggiseni imbottiti che si sformano dopo due lavaggi, da mettere per le occasioni importanti.
Che ci faccio qui? Mi ci sono catapultata spinta da un irrefrenabile desiderio di polverizzare ogni forma di salvezza nei confronti di qualunque essere umano. Stavo guidando, mi sono fermata, ho parcheggiato. Pronta alla critica, famelica, incurante del periodo storico che se ci pensi, bimba mia, è per quello che trovi le belle signorine di una volta a fare shopping fra le camiciette che puzzano di sudore solo a guardarle. Di sicuro troppa tv non ha fatto bene. Ma se la promozione Panettone Sottocosto della Lidl sembra una manna dal cielo un motivo ci sarà. E quindi i casi sono due. O si son tutti rincretiniti. O non si fanno più domande, per evitare di deprimersi.
5 comments:
"Rosa o lavanda, qualche goccia. E' il solito profumo che sento passandovi accanto, quello di mezzo secolo fa, insieme alla lacca, l'impalcatura di una vita, uno degli ultimi baluardi del darsi un tono, in mezzo alla decadenza totale. "
la mia frase preferita!
scrivi da dio, e in piu non potrei essere piu' d'accordo.
www.moustachic.com !
Agghiacciante, triste e vero.
no il problema è che tutte l domande sono state fatte, ma sono le risposte che mancano
Concordo, non ci si fa più domande per evitare di far spallucce. Adoro come scrivi. Non ti meriti una domenica pomeriggio al supermercato.
Scrivi davvero bene!
Vai Santels!!!
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