Nonostante viva abbastanza vicino alla Pitti City quest'anno non ci metto piede. Lavoro nella moda, sto (vicino a) Firenze, sono pure blogger, e nulla, nada de nada. Quanta sfiga in una donna sola.
Boh vabbè, guarderò quello che succede dalla rete che meno male c'è, quando l'adsl non si scorda di funzionare. Per dire le fortune, ho appena visto The Blonde Salad sfilare per Alberta Ferretti (post a seguire) mentre mi tagliavo le unghie dei piedi. Fossi stata lì: arti doloranti causa scarpe improbabili, ansia da prestazione per tutti quei nasi alla francese, voglia di mangiare tutto il vassoio di tartine e non poterlo fare, flute di champagne giù per il gargarozzo. No no no, non vi era storia.Insomma, Pitti visto dall'oblò. Pitti che parte con una grossa provocazione, vedi Il Cristo di Cantarelli.
Vabbè oh, ragazzi. Qui non si può mai scherzare. Ovvio che è una trovata pensata per far parlare di sè. Prendo uno stand della Fortezza, lo allestisco come una chiesa, ci metto dentro un prete, due incensi e sull'altare un megaritratto di un dio damerino. Avrebbe fatto scandalo dovunque, non solo in Italia, tale Cantarelli
Poi per l'appunto ci s'è messo anche Oliviero Toscani col suo Calendario delle Patonze 2011. Polemiche, polemiche. C'è polemica.
No comments:
Post a Comment