Ma voi non siete devastati dall'idea del futuro? Maestà il popolo ha fame, che mangino brioches, un mosaico sociale sgretolato, guarda che non è che si ricompone come un puzzle. Quam minimum credula postero, mi cascano i capelli sarà lo stress, ma tu quanto ore lavori al giorno? Non me lo dire che poi la notte dormo male e alle 5 di mattina mi ritrovo con gli occhi sbarrati che la prima cosa che faccio è prendere l'iphone per il guinzaglio e aggiornare lo stato di tuitter con scritto c'ho l'insonnia e poi le macchine sfrecciano la città si sveglia e sei di nuovo a picchiettare fuffa sulla cazzo di tastiera che ci consumi le impronte digitali. Che non so se lo fai periodicamente ma prova una volta a sbatacchiarla verticalmente sulla scrivania, ti usciranno fuori gli escrementi della vita sana e bilanciata che conduci, carboidrati sbriciolati, unghie e denti che sono quelli che ti servono per restare a galla, sbobba e sostanza, un bel mix and match. E si aprono scenari inquietanti sui frigoriferi di certi pre hipster intellettualoidi che amano la buona tavola ma in casa hanno solo polisaccaridi e grassi saturi, una coperta di Linus gastronomica degli anni '80 e le merendine Balconi che mi ricordano ritrovi che facevamo nei boschi, da adolescenti, col falò e il vino e le birre. Possiamo fare anche due bolle di sapone, illuderci che una sera perfetta lo sia davvero. Farci una canna o appenderla come si appende il poster del quarto stato o di Jules et Jim, la stessa maniera programmatica di dichiarare intenti. Le tourbillon de la vie mi dice che non bastano le ferie che non ho per farmi ricredere su certi pensieri fotosensibili stampati su carta fotografica di bassa qualità. Tanto vanno le lomo. Allora sai cosa. Fotografami stoc---o.
Musica: Parto - Di Martino + Le Luci della Centrale Elettrica
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