Monday, October 17, 2011

Mostra che appena mi libero corro a vederla: A Mosca! A Mosca! Cartoline fotografiche dalla Russia di oggi

Con il tempo ho imparato che nello scrivere un blog c'è molto altro oltre alla gioiosa, forsennata, devastante voglia di autoreferenzialità. Si chiama interazione. Reale, sincera. Non quella dei giveaway e dei commenti idioti. Quella fatta di dialoghi che molto spesso nascono da affinità elettive.

Va da sè che non conosco fisicamente molte persone con cui comunico quotidianamente qui, su fb, su twitter, su instagram (poi mi incazzo se mi dicono che sono malata di social network. E comunque, è il mio lavoro, rispondo sempre stizzita.Oh. E in ogni caso non ho citato Google+, che continuano ad aggiungermi personaggi assurdi tipo La Morte Secca o Tony Pagoda) ma nutro in diversi casi profonda stima nonchè un affetto platonico.

Ad esempio Silvia, che fa delle foto incantevoli. Che è andata in Russia con la sua amica Francesca e al ritorno ha tirato su questa bella mostra a tema, che si trova all'interno di una rassegna di letture, aperitivi, degustazioni. Na zdrovie culturali.

14 ottobre /14 novembre -  Punto Einaudi a Bologna



Una Nikon del '73 del papà, pellicole a colori Kodak Retina scadute nel 1999.
Risultato spettacolare.











(Lascio la parola a loro)

Luglio 2011. Un’abruzzese con la passione per la Russia e una bolognese con un occhio fotografico si ritrovano a Mosca. Per una settimana passeggiano per la città, la capitale di quello che fu l’impero, un luogo oggi come ieri di contraddizioni, contrasti e pugni nello stomaco.

A Mosca! A Mosca!” invoca Irina una delle Tre Sorelle, capolavoro cecoviano, nelle cui pagine e battute è legittimo sognare l’andata verso la vita fervente della capitale. Abbandonare la provincia, spesso desolata, profondamente russa ed approdare a Mosca: il sogno di molte eroine ed eroi russi. Sulla carta dei capolavori della letteratura come nella vita.

La mostra “A Mosca! A Mosca! Cartoline fotografiche dalla Russia di oggi” è dunque un arrivo in città, ma anche un percorso attraverso certi spazi poco turistici e riconoscibili. Niente piazze rosse, cremlini e matrioske, ma solo quello che resta impresso tra la memoria dei luoghi e l’obiettivo di una macchina.






Per vedere altri lavori di Silvia:
Flickr
Cargo Collective

Comunque ne riparlerò presto... prima di tutto perchè voglio assolutamente andare a vedere la mostra a Bologna coi suoi orchestrali, e poi perchè ha veramente un gusto incredibile.

Baci baci!

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